Tiepolo: patrimonio di tutti oppure appannaggio di pochi

(scroll down for English version)

Sette grandi tele del Tiepolo, in mostra da quattro anni nelle sale di un palazzo dello Stato, sede di un museo, a breve potrebbero cambiare sede giungendo in un “privato lido”.

Immaginiamo di essere in un museo. All’improvviso, un gruppo di persone entra e, davanti ai nostri occhi, inizia a smontare dei grandi quadri in mostra.

Ercole con Cerbero incatenato

Siamo al Museo Palladio di Vicenza e le tele in questione, sopravvissute alla 2a Guerra Mondiale grazie al coraggio dei loro proprietari ed in comodato decennale al museo dal 2017, al momento sono ancora al loro posto; protagoniste di una mostra permanente realizzata anche grazie alle competenze ed alla collaborazione della Soprintendenza di Verona. Ma questi capolavori di Gian Domenico Tiepolo, raffiguranti storie di Ercole, dèi e satiri, secondo Il Fatto Quotidiano del 6 Luglio sono stati acquistati il 10 maggio scorso da un privato, il secondogenito di Benetton, per 1.850.000 Euro, ed a breve potrebbero essere spostati nella loro villa privata.

Figura femminile con clava e leontea (Onfale? Deianira?)

L’annosa diatriba tra pubblico e privato continua, e continuerà ancora a scuotere gli animi; scombinando nuove e vecchie posizioni elitarie. Tuttavia, il tempo e la scolarizzazione hanno aiutato a rompere un po’ questi schemi, affermando una cultura sempre più condivisa ed una propensione al mecenatismo culturale abbracciata da un numero sempre più ampio di categorie; spaziando dalla nobiltà all’imprenditoria.

Giove

Oggi è ormai ampiamente riconosciuto che la Cultura non dovrebbe conoscere proprietari, ma custodi che la preservino e la diffondano; curandosi che tutti ne possano fruire. Di conseguenza, cancellare dal patrimonio conoscibile della città di Vicenza le sette tele palladiane del Tiepolo, peraltro distraendole da un un museo e dalla loro storia, striderebbe apertamente con quanto ormai ampiamente riconosciuto; e spesso anche generosamente donato.

Satiro con vaso e satiressa con tamburello

Comunque sia, come si evince dall’articolo summenzionato dell’edizione cartacea de “Il Fatto Quotidiano ad opera dello storico dell’arte Tommaso Montanari (presidente del Comitato tecnico scientifico per le Belle Arti), ora come ora, i nuovi proprietari avrebbero ancora davanti a se almeno tre scelte possibili:

  • adornare la loro villa con sette nuove bellissime tele;
  • rivendere le opere allo Stato in prelazione, per consentire a tutti di ammirarle ancora ed ancora nel Museo Palladio;
  • decidere di donarle direttamente e definitivamente al museo di Vicenza ed ai Vicentini, contribuendo così al bene comune come altri imprenditori e filantropi hanno fatto prima di loro.

A loro la scelta, e la responsabilità.

Per ulteriori informazioni:

Tomaso Montanari, “Sette grandi tele del Tiepolo finiscono in casa Benetton”, Il Fatto Quotidiano – Edicola, 6 Luglio 2021

“Tiepolo Segreto – Il Teatro Olimpico di Tiepolo: per la prima volta svelati al pubblico sette capolavori di giandomenico Tiepolo “Palladianista”, Palladio Museum – mostre in corso

Fonti iconografiche:

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Senza-titolo-1

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ENGLISH VERSION:

(photographs are visible in the Italian version above)

Cultural Heritage: Accessible to Everyone or Privilege of a Few

Seven big Tiepolo’s paintings are going to change “exhibition” soon, from Venetian museum to private home.

Think you are in a beautiful museum, looking at wonderful big paintings. Suddenly, some people come in and, right there before your eyes, they start taking that canvasses off the wall.

Well, as a matter of fact, that paintings are still in the Palladio Museum of Vicenza at the moment, being undisputed protagonists of an exhibition made in collaboration with the Archaeological Superintendence of Verona. However, notwithstanding the ten-year gratuitous loan granted by the heirs of those important owners who had bravely saved that canvasses during the World War II, according to Il Fatto Quotidiano of the 6th, July 2021, seven palladian masterpieces representing Labours of Hercules, gods and satyrs had been bought for 1.850.000,00 Euros by a private citizen on the 10th, May 2021; that is the second-born of Benetton.

In fact, the availability of Cultural Heritage is a long-standing problem; being able of shaking minds and “inner circles” as well. However, Education has successed in making Culture more widespread and shareable over time, thus breaking the mould and even giving birth to a growing patronage of the arts; ranging from nobles to entrepreneurs.

As a result, with Culture in mind, we should talking about “custodian” rather than “owners” nowadays, hence aiming for preserving and spreading it all around; thus leaving no one behind. Consequently, taking these palladian masterpieces away from the Cultural Heritage of Vicenza is just like removing part of its own history, thus clashing openly with the current point of view on the matter; especially if we consider the growing aptitude for donations and volunteering “beating around the bush” with gifts and so on.

So, as Tommaso Montanari (president of the Comitato tecnico scientifico per le Belle Arti) claims in the above-mentioned article, new owners have now three behaviours to choose from, at least:

  • hanging them up at their private home;
  • selling them to the government (which has the first option on them), so that everyone will go on admiring them on permanent exhibition at the Palladio Museum;
  • gifting them directly to the Palladio Museum and to the whole of the inhabitants of Vicenza, thus contributing to the “common good” as well as other enterpreneurs and philanthropists did before.

Therefore, the choice is now up to the new owners, as well as the responsibility.

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