“Sono sensazioni incredibili, forse troppe da poter gestire. Anche in questo Novak è stato più bravo di me – ha detto – lui sta scrivendo la storia di questo sport e merita tutto. È stato bellissimo essere qui. Ci voleva solo quel passo in più che è mancato. Mi congratulo con con il team di Novak, in bocca al lupo per tutto” Matteo Berrettini, Wimbledon
“Spero di poter tornare con un trofeo più importante e rendere tutti voi ancora più orgogliosi” Matteo Berrettini, Quirinale
Queste sono le parole di un ragazzo di 25 anni che a Wimbledon, con il sorriso sulle labbra, davanti alle telecamere mostra fiero il traguardo raggiunto.
Come ha scritto Andrea Romano su ilFattoQuotidiano.it, “L’argento può essere prezioso tanto quanto l’oro se trasformato in punto di partenza per la vittoria futura”.
@Palazzo_Chigi, Profilo ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
@Wimbledon, Official Account of The Championships, Wimbledon
@GeorgeSpalluto (Giorgio Spalluto), Giornalista sportivo, telecronista di SuperTennis (canale 224 di Sky, 64 del DDT). Malato di sport
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ENGLISH VERSION:
(photographs are visible in the Italian version above)
“There are unbelievable feelings, maybe too many to handle. For sure, Novak was better than me also for that, because he is a great champion. Well done Novak once again, he is right in the history of this sport, so he deserves all the credits. I’m really happy for my finals. Hopefully, it’s not gonna be my last one here, or my last one in a general slam. Such an honour to be here, it’s an unbelievable feeling. Really great run during these two weeks, also before in the Queen’s. Couldn’t have asked for more but, I mean, maybe a little bit more just this way. Congrats on Novak’s team, they are doing something unbelievable, in every slam, in every country, in every tournament, good luck guys and well done” Matteo Berrettini, Wimbledon
“I hope to come back with a more important cup in the future, thus making you all even more proud” Matteo Berrettini, Quirinale
That’s what a 25-year-old guy said just smiling right on camera, showing proudly it’s achievement.
As Andrea Romano wrote on ilfattoquotidiano.it, “Silver can be as precious as gold, if we take it as starting point for our next win”.
Thank you Matteo, you make us really proud of you!
Sette grandi tele del Tiepolo, in mostra da quattro anni nelle sale di un palazzo dello Stato, sede di un museo, a breve potrebbero cambiare sede giungendo in un “privato lido”.
Immaginiamo di essere in un museo. All’improvviso, un gruppo di persone entra e, davanti ai nostri occhi, inizia a smontare dei grandi quadri in mostra.
Ercole con Cerbero incatenato
Siamo al Museo Palladio di Vicenza e le tele in questione, sopravvissute alla 2a Guerra Mondiale grazie al coraggio dei loro proprietari ed in comodato decennale al museo dal 2017, al momento sono ancora al loro posto; protagoniste di una mostra permanente realizzata anche grazie alle competenze ed alla collaborazione della Soprintendenza di Verona. Ma questi capolavori di Gian Domenico Tiepolo, raffiguranti storie di Ercole, dèi e satiri, secondo Il Fatto Quotidiano del 6 Luglio sono stati acquistati il 10 maggio scorso da un privato, il secondogenito di Benetton, per 1.850.000 Euro, ed a breve potrebbero essere spostati nella loro villa privata.
Figura femminile con clava e leontea (Onfale? Deianira?)
L’annosa diatriba tra pubblico e privato continua, e continuerà ancora a scuotere gli animi; scombinando nuove e vecchie posizioni elitarie. Tuttavia, il tempo e la scolarizzazione hanno aiutato a rompere un po’ questi schemi, affermando una cultura sempre più condivisa ed una propensione al mecenatismo culturale abbracciata da un numero sempre più ampio di categorie; spaziando dalla nobiltà all’imprenditoria.
Giove
Oggi è ormai ampiamente riconosciuto che la Cultura non dovrebbe conoscere proprietari, ma custodi che la preservino e la diffondano; curandosi che tutti ne possano fruire. Di conseguenza, cancellare dal patrimonio conoscibile della città di Vicenza le sette tele palladiane del Tiepolo, peraltro distraendole da un un museo e dalla loro storia, striderebbe apertamente con quanto ormai ampiamente riconosciuto; e spesso anche generosamente donato.
Satiro con vaso e satiressa con tamburello
Comunque sia, come si evince dall’articolo summenzionato dell’edizione cartacea de “Il Fatto Quotidiano“ ad opera dello storico dell’arte Tommaso Montanari (presidente del Comitato tecnico scientifico per le Belle Arti), ora come ora, i nuovi proprietari avrebbero ancora davanti a se almeno tre scelte possibili:
adornare la loro villa con sette nuove bellissime tele;
rivendere le opere allo Stato in prelazione, per consentire a tutti di ammirarle ancora ed ancora nel Museo Palladio;
decidere di donarle direttamente e definitivamente al museo di Vicenza ed ai Vicentini, contribuendo così al bene comune come altri imprenditori e filantropi hanno fatto prima di loro.
A loro la scelta, e la responsabilità.
Per ulteriori informazioni:
Tomaso Montanari, “Sette grandi tele del Tiepolo finiscono in casa Benetton”, Il Fatto Quotidiano – Edicola, 6 Luglio 2021
(photographs are visible in the Italian version above)
Cultural Heritage: Accessible to Everyone or Privilege of a Few
Seven big Tiepolo’s paintings are going to change “exhibition” soon, from Venetian museum to private home.
Think you are in a beautiful museum, looking at wonderful big paintings. Suddenly, some people come in and, right there before your eyes, they start taking that canvasses off the wall.
Well, as a matter of fact, that paintings are still in the Palladio Museum of Vicenza at the moment, being undisputed protagonists of an exhibition made in collaboration with the Archaeological Superintendence of Verona. However, notwithstanding the ten-year gratuitous loan granted by the heirs of those important owners who had bravely saved that canvasses during the World War II, according to Il Fatto Quotidiano of the 6th, July 2021, seven palladian masterpieces representing Labours of Hercules, gods and satyrs had been bought for 1.850.000,00 Euros by a private citizen on the 10th, May 2021; that is the second-born of Benetton.
In fact, the availability of Cultural Heritage is a long-standing problem; being able of shaking minds and “inner circles” as well. However, Education has successed in making Culture more widespread and shareable over time, thus breaking the mould and even giving birth to a growing patronage of the arts; ranging from nobles to entrepreneurs.
As a result, with Culture in mind, we should talking about “custodian” rather than “owners” nowadays, hence aiming for preserving and spreading it all around; thus leaving no one behind. Consequently, taking these palladian masterpieces away from the Cultural Heritage of Vicenza is just like removing part of its own history, thus clashing openly with the current point of view on the matter; especially if we consider the growing aptitude for donations and volunteering “beating around the bush” with gifts and so on.
So, as Tommaso Montanari (president of the Comitato tecnico scientifico per le Belle Arti) claims in the above-mentioned article, new owners have now three behaviours to choose from, at least:
hanging them up at their private home;
selling them to the government (which has the first option on them), so that everyone will go on admiring them on permanent exhibition at the Palladio Museum;
gifting them directly to the Palladio Museum and to the whole of the inhabitants of Vicenza, thus contributing to the “common good” as well as other enterpreneurs and philanthropists did before.
Therefore, the choice is now up to the new owners, as well as the responsibility.
“Non ci si improvvisa. Per diventare grandi serve molta esperienza alle spalle, dalla serata allo spettacolo, dalla piccola televisione alla radio”. Raffaella Carrà
Talento, professionalità, eleganza ed ironia, ma anche umiltà, spontaneità, entusiasmo, gentilezza ed ottimismo. Questa era e sarà sempre Raffaella Carrà, un’artista a tutto tondo divenuta icona di stile amata incondizionatamente entro ed oltre confine.
Una carriera internazionale accompagnata da premi, programmi innovativi e grandi successi, unita ad una classe unica che l’ha resa protagonista assoluta dello spettacolo e della storia della tv, libera da ogni pregiudizio e capace di stupire, rompere gli schemi e dare scandalo contro qualsiasi pregiudizio con solarità ed allegria; in grado di reinventarsi e raccontarsi con una semplicità disarmante.
Un successo meritato che pone alla base forza di volontà e lavoro personale, per un icona inter-generazionale che rappresenterà sempre un modello di showgirl moderna al quale ispirarsi.
Ciao Raffaella.
L'Arte e la Fotografia, uno sguardo oltre le apparenze