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Australia, distrutta da un’esplosione una grotta sacra aborigena di 46.000 anni fa

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Juukan Gorge, una grotta indigena millenaria ubicata nella regione di Pilbara, l’unica zona nell’Australia Occidentale dove sono stati rinvenuti dei segni di una continua occupazione umana risalenti all’era glaciale, è andata distrutta.

Diversi media ne parlano, dalla Abc al Guadian, dalla BBC alla CNN per dirne alcuni. Si tratta di un sito aborigeno sacro di 46.000 anni fa nel quale, durante scavi archeologici avvenuti nel 2014, sono stati rinvenuti più di 7.000 reperti, tra cui il più antico esempio di strumento in osso risalente a 28.000 anni fa, ed una porzione di una treccia di capelli di 4.000 anni che si ritiene venisse indossata come cintura dagli antenati degli aborigeni locali.

Il colosso minerario Rio Tinto ha ammesso, scusandosi pubblicamente con i custodi locali della terra sacra (il Puutu Kunti Kurrama ed il popolo Pinikura), di aver danneggiato il sito aborigeno effettuando, nelle vicinanze, delle esplosioni in linea con un permesso governativo ottenuto sette anni fa. 

“Il nostro popolo è profondamente turbato e rattristato dalla distruzione di questi rifugi rocciosi e sta soffrendo per la perdita di connessione con i nostri antenati e con la nostra terra”, ha affermato il  presidente della Commissione Terra dei Puutu Kunti Kurrama John Ashburton, come riportato dall’AGI, per poi sottolineare, secondo una citazione riportata dalla Reuter, che: “I siti australiani antichi come questo sono meno di un pugno… non si può sottostimarne l’importanza” .

Secondo quanto riportato dal Guardian Australia, il Ministro degli Affari Aborigeni dell’Australia Occidentale Ben Wyatt ha promesso una riforma delle leggi, rimaste fino ad oggi inalterate dal 1972, e secondo WAtoday anche il Ministro Federale degli Affari Locali Ken Wyatt ha segnalato la necessità di una revisione urgente delle leggi statali e federali per la protezione del patrimonio culturale.

Inoltre, il Presidente dell’UNESCO per la Protezione dei Beni Culturali Peter Stone, su una Radio Australiana (la ABS News PM) ha paragonato la distruzione archeologica nella gola di Juukan a quella della città di Palmira e delle statue dei Buddha di Bamiyan (citazione riportata anche dalla Reuters).

Una grave perdita per il popolo aborigeno, e per l’umanità intera.

Fonti:

Foto di copertina: The view looking north over the Juukan rock shelters in 2013″, CREDIT Puutu Kunti Kurrama And Pinikura Aboriginal Corporation

AGI – Agenzia Italia,  Distrutta da un’esplosione una grotta aborigena vecchia di 46 mila anni

Il Fatto Quotidiano, 1 Giugno 2020, Australia, colosso minerario distrugge sito indigeno sacro che ha 46mila anni poi si scusa: “Errore”

BBC, 31 May, 2020, Mining firm Rio Tinto sorry for destroying Aboriginal caves

CNN,  Angus Watson and Ben Westcott,  June 1, 2020,  Rio Tinto apologizes for blowing up 46,000-year-old sacred indigenous site in Australia’s Pilbara region

WAtoday, Cameron Myles, May 31, 2020,  Rio Tinto knew of 46,000-year-old Pilbara site’s significance ‘as recently as March’, traditional owners say

WAtoday, Nick Toscano and Hamish Hastie, May 29, 2020,  Minister flags law review after Rio blows up 46,000-yr-old Aboriginal site

The Guardian – Australia, Calla Wahlquist, 30 May 2020, Juukan Gorge: Rio Tinto blasting of Aboriginal site prompts calls to change antiquated laws

ABC News, Michelle Stanley and Kelly Gudgeon, 26 May 2020,  Pilbara mining blast confirmed to have destroyed 46,000yo sites of ‘staggering’ significance

ABC News, by Oliver Gordon on PM, Radio, broadcasted on 28 May 2020, Pilbara cave explosion on par with Palmyra – UNESCO Chair

 

ENGLISH VERSION

Australia, blast destroys a 46,000-year-old Aboriginal Sacred Heritage Site

(photographs are visible in the Italian version)

Juukan Gorge, one of Australia’s oldest Aboriginal sites located in Pilbara, which is the only Western Australian Region where evidence of continual human occupation through the last Ice Age have been found, has been unfortunately destroyed.

In 2014, archaeological excavations brought to light more than 7,000 artefacts in those caves, among which there is even the oldest example of bone tool found in Australia; dating back 28,000 years. Besides, a 4,000-year-old plaited hair was also recovered; believed to be part of a hair belt worn by traditional owners.

The anglo-australian mining corporation Rio Tinto comfirmed the blast occurred nearby  but in line with a 7-year-ago government permission, apologising to the Puutu Kunti Kurrama and Pinikura people (PKKP) for the damage occurred. The PKKP are the traditional owners of the site.

“Our people are deeply troubled and saddened by the destruction of these rock shelters and are grieving the loss of connection to our ancestors as well as our land,” said John Ashburton, chair of the Puutu Kunti Kurrama Land Committee; as reported by the ABC news, BBC and Reuters. “There are less than a handful of known Aboriginal sites in Australia that are as old as this one … its importance cannot be underestimated”, said Ashburton as quoted by Reuters.

Therefore, The Guardian Australia reports that the WA Aboriginal affairs minister, Ben Wyatt, has promised to reform the laws; as the Aboriginal Heritage Act 1972 has been relatively unchanged up to now. Besides, WAtoday reports that the Federal Indigenous Affairs Minister Ken Wyatt has flagged an urgent review into state and federal heritage-protection laws. Furthermore, the UNESCO Chair on the Protection of Cultural Property Peter Stone, on ABC News PM Radio, compares the destruction of 46,000-year-old Aboriginal rock shelters in the Pilbara with the destruction of Palmyra and the Bamiyan Buddha statues (quote reported also by Reuters).

The loss of such an important historical site upsets both, aborigens and the whole world.

For sources and pictures: please, see Italian version

Ipogeo scoperto nel Foro Romano: è il cenotafio per il culto di Romolo

(scroll down for English version)

Durante la conferenza stampa sul ritrovamento del vano ipogeo con sarcofago del VI secolo aC. rinvenuto sotto la scalinata di accesso della Curia Iulia al Foro Romano, il direttore del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, assieme al suo staff ha spiegato ai giornalisti le origini e gli sviluppi degli scavi effettuati.  

Dagli studi si evince che, in realtà, non si tratta della sepoltura Romolo, ma di un cenotafio eretto in suo onore e memoria; ossia di un santuario sepolcrale atto a celebrarne il culto ma privo dei resti mortali della persona. Cosa di cui si trovano conferme anche in alcune antiche fonti (Livio e Plutarco), che ne descrivono la morte in modi diversi ma con il comune denominatore che rimanda alla mancanza dei resti terreni del fondatore.  

Tutto il vano e l’area del portico della Curia sono stati documentati attraverso un rilievo in Laser scanner in 3D, dove l’ipogeo è evidenziato in arancione. Nel fondo del vano, sono ben visibili sia il sarcofago che l’elemento circolare; entrambi realizzati in tufo del Campidoglio (cava tra le più antiche di Roma). 

Lo scavo archeologico riprenderà alla fine di aprile, e promette ulteriori sorprese visto che gli archeologi hanno constatato anche la presenza, nel vano, di una sezione stratigrafica intatta.

Insomma, Roma si arricchisce di un nuovo gioiello archeologico, un luogo della memoria delle origini della città eterna che arricchirà i futuri percorsi di visita del Foro Romano, secondo le stime probabilmente già tra un paio di anni; aggiungendo così un altro tassello alla conoscenza del passato importante non solo per i Romani, ma per tutto il mondo.

Di seguito, è possibile vedere: una pianta realizzata nel 1900 da Giacomo Boni nell’area del Comizio, una foto di come appariva l’area del comizio nel 2009, alcune foto relative alla conferenza stampa ed una scannerizzazione in 3D dell’ipogeo (cliccare sulle singole immagini per aprire la galleria).

Fonti:

Parco archeologico Colosseo,   Parco archeologico Colosseo

LaRepubblicaROMA.it ,    Ipogeo scoperto al Foro Romano: “Non è tomba di Romolo ma cenotafio per il suo culto”

Foto di copertina: Rilievo Laser Scanner – Veduta assonometrica con il posizionamento dell’ambiente sotterraneo – in arancio – rispetto all’ingresso della Curia Iulia e i resti del portico antistante l’ingresso, riemersi dopo la rimozione della scalinata in mattoni realizzata da Alfonso Bartoli negli anni ’30 – courtesy Parco archeologico del Colosseo

Foto nell’articolo: Parco archeologico Colosseo, Parco archeologico Colosseo ; LaRepubblicaROMA.it ,    Ipogeo scoperto al Foro Romano: “Non è tomba di Romolo ma cenotafio per il suo culto”

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 ENGLISH VERSION:

In the press conference concerning the discovery of the hypogeum containing the sarcophagus and the altar from the 6th century bC. underneath the access stairway to the Curia Iulia , taken by the Director of the Colosseum Archaeological Park Alfonsina Russo,  the Director and her staff explained to the journalists both origin and developments of the excavations.

Recent studies point out that the hypogeum is not the real tomb of Romulus. As far as the examined sources are concerned, it’s a cenotaph made to commemorate and honor his memory.  A theory which is comfirmed by some ancient Roman sources (Titus Livius and Plutarch), that agreed on the lack of mortal remains of the founder.

Furthermore, the whole hypogeum, as well as the Curia’s portico, in fact had been scanned by a 3D Laser Scan; highlighting in orange the hypogeus and its contents. As a result, both the sarcophagus and the rounded altar (which were both made by the tuff coming from the Capitoline Hill, one of the main quarries of Rome ) are very-well visible at the bottom of the orange area.

On account of this, the excavations are going to start again in late April, and new surprices seem to be just around the corner, as proofs of an intact stratigraphic section had been found inside the room.

Well, now a new archaeological treasure enriches the Eternal City, a place reminding to the origins of its glorious past that will add an important point to the guided tours of the Roman Forum in the near future, maybe in a couple of years, adding a new significant piece of knowledge not only for Romans, but for the whole world.

Sources and pictures (an early 1900s map and a ten-year-ago picture of the Comitium area, some pictures of the press conference and a 3D laser scan of the hypogeus): please, see Italian version

Roma, Parco Archeologico del Colosseo: rinvenuta la leggendaria tomba di Romolo?

(Scroll down for English version)

Scoperto nel Foro un ambiente ipogeo, con sarcofago in tufo del VI secolo a.C. accanto a quello che sembra un altare: è il santuario sepolcrale dedicato a Romolo ipotizzato dall’archeologo ed architetto Giacomo Boni agli inizi del 1900?

All’interno del Parco Archeologico del Colosseo, dopo circa un anno dall’inizio della campagna di scavi avviata nell’ambito dei nuovi studi condotti sulla documentazione prodotta, agli inizi del ‘900, dall’archeologo Giacomo Boni, un team di esperti ha portato alla luce quello che potrebbe essere proprio l’heroon ipotizzato da Boni, ossia il santuario sepolcrale che i romani dedicarono al fondatore e primo re di Roma. Si parla di santuario perché la datazione della tomba monumentale risale a circa 200/300 anni dopo la presunta fondazione di Roma; facendo così supporre che il sepolcro sia un monumento funerario simbolico volto a commemorare ed onorare la memoria del fondatore e non a contenerne le spoglie.

Come dichiara un comunicato diramato dal Parco Archeologico del Colosseo, l’ambiente sotterraneo è ubicato al di sotto della scalinata di accesso al complesso della Curia-Comitium (complesso dove anticamente si svolgevano le funzioni politiche della costituzione romana, dove il senato si riuniva) ed a pochi metri dal “Lapis Niger” portato alla luce da Boni nel 1899, che alcune fonti collegano alla morte di Romolo (si tratta di un sito, anticamente ricoperto da lastre di marmo nero, nel quale fu rinvenuto un altare con un cippo recante un’iscrizione in latino arcaico che Boni associò ad un passo di Sesto Pompeo Festo, dove lo scrittore accennava ad una “pietra nera nel comizio” – lapis niger in Comitio – collegata, secondo leggenda, alla morte di Romolo).

Un’ubicazione che coincide, poi, con quello che le fonti tramandano come il punto “post rostra” dietro i Rostra repubblicani (i Rostri, in latino Rostra, erano le tribune dalle quali i magistrati tenevano le loro orazioni nel Foro Romano, e devono il loro nome ai rostri – ossia alle prue delle navi nemiche catturate nella battaglia di Anzio del 338 a.C. con cui furono ornate); posizione in cui si collocherebbe il sepolcro di Romolo secondo la lettura di un passo dello scrittore romano Marco Terenzio Varrone da parte degli Scoliasti di Orazio (Epod. XVI)

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Conferenza stampa Venerdì 21 febbraio

Venerdì 21 febbraio, alle ore 11:00, il direttore del parco Alfonsina Russo presenterà la scoperta alla stampa, ed assieme al team di archeologi e architetti che hanno partecipato alla scoperta parlerà dello scavo e di come questo sarà valorizzato nel prossimo futuro.

 

Fonti:

http://www.rainews.it :    Roma, scoperto nel Foro ambiente ipogeo con sarcofago del VI secolo a.C: è la tomba di Romolo?

http://www.artribune.com    Romolo al Foro Romano. Scoperto un sarcofago dedicato al fondatore di Roma

http://www.ansa.it:    Al Foro romano emerge ambiente ipogeo con sarcofago

http://www.romasegreta.it:    Rostra

http://www.romadailynews.it :  Tomba di Romolo, una controversia forse risolta

http://www.foxnews.com :  Ancient Rome stunner: Sarcophagus dedicated to Romulus discovered

Fotografie: https://parcocolosseo.it ; http://www.artemagazine.itForo romano, scoperto un ambiente sotterraneo con un sarcofago e un altare. Potrebbe essere la tomba di Romolo   ;  http://www.romadailynews.it , Tomba di Romolo, una controversia forse risolta

 

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ENGLISH VERSION:

A New Extraordinary Archaeological Find in Rome, the “Lost Tomb of Romulus” May Have Been Finally Coming to Light

A hypogeum with a tuff sarcophagus from the 6th century BC, and what experts believe may be an altar, have just been discovered underneth the Roman Forum, inside the Parco archeologico del Colosseo, thus making archaeologists think about the lost shrine dedicated to Romulus; the legendary founder and first king of Rome.

 

A team of experts re-examined the records left by a 19th-century archaeologist and architect Giacomo Boni, together with many classical texts, working on the assumption that the sarcophagus discovered by Boni “is linked to the cult of Romulus“. The experts claim that they may have located the over 2,500-year-old “tomb” near the main complex of public buildings which includes the Curia (that is the ancient Roman Senate) and the “Rostra” (that is the speaker’s podium where magistrates’ pronouncements were made).

As a matter of fact, the well-known 19th-century archeologist claimed that he found an archaic Roman stone casket that, according to classical texts, could have been identified as “the lost shrine dedicated to the first king of Rome” (shrine ‘cause the tomb is supposed to be a symbol made to commemorate and honor his memory and will not contain any remains which would prove his historical existence, as this tomb was buried about 200/300 years after his alleged founding of Rome). Then, Boni left the sarcophagus in place and sealed it up again.

Now, considering that the Forum was the center of public life in ancient Rome as well as the center of the cult of Rome’s first king and founder, and given that the sarcophagus was found just where some ancient Roman sources placed it, that is not far from the Comitium (an open space where public and religious assemblies were held in Rome), closely to the Rostra (as reported by some ancient roman sources referring to Marco Terenzio Varrone) and near the so-called “Lapis Niger” (an ancient black-marble-covered shrine, with one of the oldest Latin inscription that Boni connected to another ancient Roman source by Sesto Pompeo Festo concerning the “Black Stone in in the Comitium” – lapis niger in Comitio – connected to the legend of the grave of Romulus), therefore it’s quite sure that one of the most important archaeological findings of nowdays can be just around the corner.

Press conference about the discovery will take place on Friday 21st:

The discovery will be unveiled on Friday 21st by the Director of the Colosseum Archaeological Park Alfonsina Russo, which is overseeing the excavations.

 

Pictures and Sources: please, see Italian version