asparagi in polifonia

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Per l’approfondimento completo, comprensivo di storia, letteratura, caratteristiche generali, virtù, galateo e tipicità italiane degli asparagi, clicca sul seguente link: ASPARAGUS NOBILIS.

Una piccola curiosità che collega gli asparagi al folklore del Friuli, grazie all’encomiabile lavoro di un insigne compositore per raccogliere, e tramandare, le voci e l’anima della sua terra.

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Il primo dagherrotipo “made in Italy”

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FotoArteStile alla scoperta degli esordi della fotografia in Italia: nell’autunno del 1839, a Torino, nasce la prima fotografia dagherrotipica Italiana…

La più antica testimonianza nota dei primi esperimenti dagherrotipici in Italia è datata “8 ottobre 1839″, ha origini torinesi e ritrae una splendida veduta della Chiesa della Gran Madre di Dio; una Chiesa dallo stile neoclassico-adrianeo ispirata al Pantheon di Roma.

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l’Avvento e la magia dell’attesa…

FotoArteStile vuole augurarvi un sereno Natale curiosando alla scoperta di una delle tradizioni più ricche di atmosfera, che scalda il cuore e stuzzica la creatività…

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Tradizione vuole che, il Calendario dell’Avvento come noi lo conosciamo oggi, nasce nel 1908 ad opera di un editore protestante di nome Gerhard Lang, originario di Maulbronn; in Germania. Un’invenzione che trarrebbe origine dalla sua stessa infanzia, partendo dall’idea della sua mamma di preparare dei biscotti speziati natalizi racchiudendoli, poi, in 24 piccoli sacchetti da aprire, uno al giorno, dal 1° dicembre fino alla vigilia di Natale.

Con l’aiuto dell’illustratore Ernst Kepler, l’editore tedesco ne ideò quella veste che ormai tutti abbiamo imparato a conoscere bene: un calendario con delle finestrelle dal cui interno spuntano, di volta in volta, dei piccoli disegni, talvolta anche da ritagliare o da assemblare, ai quali successivamente si aggiunsero dolci, cioccolatini, e tante altre piccole cose che, ancora oggi, accompagnano grandi e piccini nel periodo di attesa della grande festa.

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Calendario dell’Avvento per bambini, realizzato in Germania nel 1913.

Secondo la tradizione, ogni finestrella del calendario andrebbe aperta la sera, ma l’aprirla dovrebbe essere di volta in volta meritato; in base al buon comportamento adottato durante la giornata appena trascorsa. E’ in questo modo che, l’apertura della finestrella, si trasforma in un momento di riflessione sulla giornata trascorsa, che per i più piccoli significa imparare a fare un piccolo esame di coscienza che gli permetta di giudicare i propri comportamenti tenuti durante la giornata ed, eventualmente, di correggerli nei giorni a venire. Le finestrelle chiuse, infatti, potranno essere sempre recuperate nei giorni successivi; tutto dipende dal comportamento che si assumerà successivamente.

Comportarsi bene tra l’altro, sempre secondo tradizione, eviterà ai bimbi anche il rischio di vedersi recapitato per Natale… un bel sacco di carbone al posto del regalo desiderato nella letterina! Dipende da quante finestrelle aperte troverà l’angioletto mandato da Gesù Bambino (oppure un folletto mandato da Babbo Natale, a seconda degli usi e costumi) quando, ogni sera, egli verrà a controllare i Calendari dell’Avvento di ogni bambino.

Si tratta di una tradizione molto sentita, in particolare nei paesi di lingua tedesca, tanto che ogni anno le finestre delle città, e persino le facciate di interi palazzi, vengono trasformate in calendari dell’avvento. Di seguito ne potete vedere giusto alcuni esempi, spaziando dalla Germania alla Svizzera, dall’Austria all’Ungheria, dalla Danimarca all’Inghilterra, fino ad andare oltreoceano in un piccolo villaggio del Canada (cliccare sulla galleria).

Anche con riferimento all’Italia, però, sono varie le facciate dei palazzi che si vestono a festa in attesa della Vigilia di Natale.

In particolare nell’Alto Adige, lo dimostrano Bressanone e Brunico dove gli edifici del centro storico vengono letteralmente trasformati in giganteschi calendari, ma anche Merano dove è la facciata del Palais Mamming Museum in piazza Duomo a diventarne protagonista (che quest’anno ospita un’opera speciale che vuole essere un simbolico abbraccio di speranza e solidarietà: il “Calendario d’Avvento dei Desideri by Thun”, con in mostra le “Sfere dei Desideri” realizzate dai bimbi in cura nelle oncoematologie pediatriche degli ospedali italiani), così come a Bolzano il Palazzo Max Valier in Via della Posta.

Anche in Lombardia sono svariati gli edifici che accolgono dei calendari giganti, dalle forme e consuetudini più disparate. Partendo proprio da Milano, dove nella cornice del Palazzo dei Portici Meridionali di Piazza Duomo ogni anno, dal 2012, viene allestito un particolare conto alla rovescia in attesa del Natale: il “Calendario Musicale dell’Avvento dal vivo”, dove a partire dal 1 Dicembre, giorno dopo giorno, un musicista si è affacciato dalla nuova finestra aperta aggiungendosi, man mano, ai precedenti,  fino a formare un’orchestra di 24 elementi alla Vigilia di Natale. Uno spettacolo che, anno dopo anno, ha regalato ai passanti un delizioso repertorio classico e che, nel 2018, è stato nuovamente reinterpretato, trasformando la facciata del palazzo in un maxi-schermo che, tra luci e musiche, ha ospitato una video proiezione sulla reinterpretazione contemporanea del tradizionale calendario dell’Avvento; comprendente anche dei focus su un musicista di giorno in giorno diverso. 

Un particolare Calendario gigante, poi, viene allestito da tre anni a Legnano, in provincia di Milano. Dal 2017, infatti, la facciata di uno dei palazzi storici di Piazza San Magno viene trasformata in un enorme Calendario dell’Avvento, uno dei più grandi d’Europa; dando il via al programma di eventi previsti per il periodo natalizio. Un’iniziativa che, con la collaborazione del CAI Legnano (sezione del Club Alpino Italiano di Legnano) per l’apertura delle finestre, nel 2017 e 2018 ha coinvolto due fra i principali protagonisti della scena pittorica del nostro paese (nel 2017 l’artista, pittore e scultore lecchese Velasco Vitali, mentre nel 2018 la pittrice romana Giosetta Fioroni), grazie ad un progetto di Flavio Arensi (il Direttore artistico dei Musei della città Lombarda, in Provincia di Milano) volto a rilanciare le arti visive in città, mentre nel 2019 diventa “La casa degli gnomi”, completamente dedicata ai bambini; con 24 caratteristiche illustrazioni natalizie. Un calendario che, a causa dell’emergenza sanitaria, quest’anno anziché prender posto in centro intrattiene grandi e piccini all’entrata del Comune, sulle “Terrazze del Roccolo”, dove tutti i teli che adornano il condominio privato sono stati dipinti a mano dalle varie associazioni di Canegrate e dai piccoli condomini che ospitano il calendario stesso.

Sempre in Lombardia, poi, ma nella provincia di Lecco, è la facciata del Civico museo setificio Monti, del comune di Abbadia Lariana, che dal 2019 diventa un calendario dell’Avvento, e che quest’anno vede raccontare on-line i 24 capitoli di una “storia magica” ambientata proprio al museo di Abbadia; direttamente sui canali social del Civico museo setificio Monti. Infine, nel piccolo borgo della Valcuvia, in provincia di Varese, è il municipio che si veste a festa per scandire l’attesa. 

Anche la “Milano delle MarcheJesi, in provincia di Ancona, ogni anno allestisce il suo calendario dell’avvento, scegliendo come protagonista il Teatro Pergolesi e le sue 24 finestre drappeggiate. Sempre nelle Marche, poi, ma questa volta a Macerata, è il Palazzo Legato Filati in Piazza Mazzini che si trasforma per il conto alla rovescia verso il Natale. 

Andando in Piemonte, nel capoluogo di Torino è possibile apprezzare, in Piazza San Carlo, un fiabesco calendario dell’Avvento realizzato ad opera del Teatro Regio di Torino, grazie ai disegni di Lastrego&Testa sui bozzetti del grande illustratore e scenografo Emanuele Luzzati (di cui Torino ospita anche il magico Presepe al Borgo Medievale), le cui caselle vengono aperte di giorno in giorno dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Torino, mentre a Ghevio il calendario dell’avvento coinvolge anche la frazione di Meina; impegnando tutto il paese nel vestire a festa ex scuole e svariati balconi e finestre gheviesi.

In Friuli-Venezia Giulia, nel comune di Malborghetto-Valbruna in provincia di Udine, sono le finestre di Palazzo Veneziano in via Bamberga che si illuminano giorno dopo giorno, trasformandolo in un vero e proprio calendario dell’Avvento che fungerà anche da fulcro per laboratori, eventi per bambini e ragazzi, rievocazioni tradizionali e concerti, mentre in Veneto, al tradizionale calendario dell’avvento che incanta i visitatori sulla facciata del Comun Vècio, a Cortina d’Ampezzo, nel 2019 fa capolino un’iniziativa particolare dello street artist Manuel Giacometti, che ha trasformato il calendario dell’Avvento in una sorta di “caccia al tesoro” nascondendo 24 opere d’arte, da lui timbrate e firmate, nel territorio della Marca, in provincia di Treviso; regalandole di giorno in giorno alla persona che le ha trovate per prima.

Anche in Emilia-Romagna, poi, tradizione vuole che le finestre delle case e  di svariate attività si vestano a festa per l’Avvento. Ne è un esempio la piccola frazione di Manno, nel comune di Toano, in provincia di Reggio Emilia, laddove il piccolo comune si unisce nell’attesa del Natale con delle luminose finestre colorate.

Senza dimenticare, infine, che questa tradizione dei calendari dell’avvento giganti è arrivata anche nel Lazio, a Roma, sebbene in una forma particolare: presso la Galleria “La Pigna” infatti, nel Palazzo Vicariato Maffei Marescotti, nel 2019 è stato inaugurato un calendario dell’Avvento avente a tema le parole di Papa Francesco dell’enciclica “Laudato Sì”, sulle orme un presepe murale in 25 opere che ogni anno, dal 2014, viene allestito sulle finestre del Seminario Vescovile di San Miniato in Toscana, nella provincia di Pisa. 

Ma quella del calendario dell’Avvento è una tradizione che, nel tempo, ha assunto le forme più disparate, dalle più classiche alle più originali, e quest’anno è diventata anche 2.0 grazie ad app, social network ed iniziative varie.

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Partendo proprio dal web, visto che siamo on-line, c’è un’iniziativa interessante realizzata dal Museo Nazionale Romano, che per stare vicino ai suoi visitatori anche da lontano, nel suo sito web ha proposto un calendario dell’avvento digitale dove poter scoprire, ogni giorno, piccole sorprese culturali provenienti dal suo immenso patrimonio artistico. Un’idea condivisa anche da altri Musei e da Associazioni Culturali, visti gli esempi del “Calendario dell’Avvento 2020” della Pinacoteca di Brera, scrigno di preziosi tesori d’arte, del “Calendario dell’Avvento Culturale” realizzato sul canale instagram di Club Silencio, ideato in collaborazione con musei ed istituzioni culturali torinesi, del Palladio Museum con il suo calendario dell’Avvento di Palazzo Barbarano, che ha offerto ogni giorno una picccola sorpresa, e del museo di Biella, che ha dedicato ai piccoli #innamoratidelmuseo il suo “QUAL BUON AVVENTO” , un calendario dell’Avvento che può essere assemblato passo passo dai bimbi seguendo un foto tutorial che ne desrcrive i protagonisti (soggetti inusuali, opere o reperti che portano in sé la simbologia del Natale, e che svelano dall’1 al 24 dicembre parte del patrimonio archeologico e storico artistico della città). Senza dimenticare, poi, il calendario dell’Avvento che la Reggia di Caserta ha dedicato ai più piccini, con i personaggi del Presepe della Reggia di Caserta da scaricare e colorare giorno per giorno, e quelli realizzati, rispettivamente, dalla Reggia di Monza che propone d’indovinare dove si trovano, scrivendoli in un commento, piccoli particolari del Parco, dei Giardini o della Villa Reale man mano condivisi sulle pagine ufficiali di Facebook ed Instagram per scoprire e riscoprire insieme tutti gli angoli del complesso monumentale, dalla Direzione Regionale Musei Umbria con lo scopo di favorire la conoscenza dei siti umbri che vi fanno parte, e quello ideato dall’Istituzione Bologna Musei che, sul profilo Instagram ufficiale, fa gli auguri con immagini dei vari musei aderenti. Ma svariate iniziative sono nate anche nell’ambito delle amministrazioni comunali, per far sentire la vicinanza delle entità locali alle famiglie ed ai bambini. Ne sono un esempio il “Calendario del Natale” dell’amministrazione comunale di Lecco, che ha consentito di scaricare ogni giorno, dal sito del Comune di Lecco, un racconto inedito, e l’ormai famoso Calendario dell’Avvento di Milano” che, da Piazza Duomo, quest’anno si è spostato on-line grazie ad un iniziativa promossa da Comune di Milano – Cultura in collaborazione con YesMilanomusica, portando direttamente nelle case la danza, il teatro, il musical ed i cori che hanno accompagnato, come sempre, l’attesa verso il 25 dicembre. Ma ci sono anche il Museo per la Storia dell’Università di Pavia, che ogni giorno ha condiviso sui canali ufficiali facebook ed instagram un’immagine, un piccolo video o una brevissima diretta, il Calendario dell’Avvento letterario della “Scuola Teatro Junior – Teatro delle Sfumature”, che con il patrocinio del Comune di Legnano ha celebrato il centenario della nascita di Gianni Rodari, ed il “Calendario della Gentilezza” lanciato da un movimento internazionale, che si è proposto di diffondere positività con piccoli gesti coinvolgendo associazioni, aziende, scuole, giornalisti, insegnanti, ricercatori, artisti, cittadini e persino diversi sindaci; che hanno risposto creando persino un assessorato alla Gentilezza. Un’iniziativa di generosità, quest’ultima, che si unisce alle varie realtà cattoliche che sono sempre di più orientate verso un cammino anche interattivo on-line. E non sono, poi, mancate le iniziative di markerting, come ad esempio il calendario gourmet di una nota azienda casearia dove, sull’onda di #staycremoso, casella dopo casella è possibile scoprire una ricetta gustosa al giorno, che peraltro arricchisce il già vasto mondo delle ricette on-line che da tanti consigli per creare gustosi calendari dell’Avvento fatti con le proprie mani. Ma si sa, anche l’artigianato è protagonista indiscusso di questo periodo di attesa, e sul web le proposte fai-da-te interessanti non sono davvero poche. Ne sono un’esempio questa versione in pannolenci della bravissima autrice Elisabetta Rossi, che riesce sempre a stupire con la sua cucina e la sua creatività,  ed il delizioso calendario dell’Avvento di una rivista del settore, che giorno dopo giorno ha consentito di scoprire interessanti lavori hand-made da produrre con le proprie mani; a dimostrazione che il web e l’artigianato possono andare davvero a braccetto.  E non poteva mancare un’iniziativa ricca di atmosfera natalizia: il calendario dell’Avvento virtuale realizzato da Giulia Casagrande ed Enrico Zanata affinchè “ogni giorno abbia la sua musica”.

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Per quanto riguarda, invece, i più tradizionali, nonostante le difficoltà di un Natale così tanto particolare, anche quest’anno è stato possibile trovarne davvero di tutti i colori, profumi e sapori: a partire dai classici con biscotti e dolcetti, a quelli più ricercati con deliziose selezioni di tè, caffè, cioccolate e tisane da gustare giorno per giorno, dalle versioni più profumate contenenti variegate essenze di profumi e candele a quelle più glamour dedicate ai gioielli, al make up ed al beauty in versione uomo o donna, per poi passare dagli articoli di lusso alle porcellane più raffinate, dalle selezioni più ricercate di birre aromatizzate, vini, wisky e liquori a quelle dei formaggi e salumi per aperitivi gourmand, dalle spezie di alta qualità ai prodotti bio ecosostenibili, fino ad arrivare agli scenari Playmobil e Lego per grandi e piccini e persino alla costruzione di modellini in scala di automobili d’epoca, ed ai più spiritosi con calzini a tema ed oggetti vari; ma ne esistono anche alcuni dedicati persino ai nostri amici a quattro zampe.

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Ma i più irresistibili restano sempre quelle piccole creazioni che non pongono limiti alla fantasia, che siano fatte in legno o pannolenci, tessuto o lana, oppure anche di semplice carta, da cui i sogni e le speranze prendono vita, ricchi di un’atmosfera unica che, ogni anno, di famiglia in famiglia, riempie i cuori di tutta la magia del Natale.

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Un calendario dell’Avvento dal sapore altoatesino, ispirato alla cittadina di Brunico, in Val Pusteria, provincia di Bolzano.

Un sereno Natale a tutti, da FotoArteStile.

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Fonti iconografiche:   vedi pagina

Fonti di approfondimento:   vedi pagina

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ENGLISH VERSION:

Advent: Time of Waiting, Hope and Creativity

(photographs are visible in the Italian version)

FotoArteStile wishes you a Merry Christmas discovering a really inspiring tradition, full of atmosphere and immagination… 

Costums and traditions

According to tradition, the origin of the Advent calendar goes back to the early 19th century.

They say that the first printed one was made in 1908, by the German protestant publisher Gerhard Lang from Maulbroon who took inspiration from his childhood, when his mother used to wrap up lebkuchen (german gingerbread cookies) into 24 small packets that would have been unwrapped day after day; from the 1th of December to Christmas Eve.

Twenty-four simple, croppable or interlocking little drawings coming out of as many little windows: that’s the familiar look arising with the help of the illustrator Ernst Kepler in those days. But later in time, little presents like chocolates or sweets were added to it; thus becoming a nice and meaningful gift suitable for all ages.

As far as the tradition is concerned, each window should be opened in the evening, but only if you deserve it. With this in mind, the opening turns out to be a nice time of reflection; thus teaching children how to examine their behaviour as well as how to correct their faults. As a consequence, childrens’ Christmas gifts will depend on how many windows have been found opened by the Baby Jesus’ Angel (or by the Father Christmas’ elf instead, according to customs and traditions) just night after night. Therefore, being good boys and girls on Christmas time will let childrens both, make up for their faults (thus opening closed doors at a later time too) as well as receive their most desired gift instead of… an unwelcome sack of charcoal on Christmas day!

Advent calendars around the world…

This tradition is very popular, especially in German-speaking countries. In fact, windows and even whole buildings turn out to be giant Advent calendars around the world every year; thus joining families while giving wings to our immagination as well.

In the Italian version above, you can see some interesting galleries showing just a little collection of them scattered here and there from Germany to Switzerland, Austria, Hungary, Denmark, UK, Canada and Italy; just to have a glimpse of how creative and atmospheric this picturesque tradition is.

Besides, as far as Italian Advent traditions are concerned, a little but nice insight is developed too, moving from the traditional old villages of South Tyrol to the most modern contemporary cityscape of Milan; thus undertaking an interesting virtual Christmas travel around the Bel paese. Therefore, we will leave for the old-town centres of Brixen, Brunek, Meran and Bozen in South Tyrol, carring on in Lombardy to discover the contemporary “Musical Living Advent Calendar” of Milan afterwards, but without forgetting the little but precious initiatives set up, respectively, in Legnano (involving even two of the main protagonists of the Italian painting scenario, that are the painter and sculptor of Lecco Velasco Vitali and the Roman paintress Giosetta Fioroni), Valcuvia and Abbadia Lariana. Then, we’ll move to The Marches having a quick look at both, the Pergolesi Theatre in Jesi and the Palazzo Legato Filati in Macerata, and next stop will be in Piedmont to unveil a fairy-tale Advent calendar set up in Turin, other than a widespread advent calendar involving Ghevio and the whole hamlet of Meina. Besides, our nice trip will carry on with a dressed up Palazzo Veneziano in Friuli Venezia Giulia, just before reaching the Venetian well-known and glamorous Cortina D’Ampezzo, with its traditional Advent countdown set on the facade of the Comun Vècio, but also making a nice trip in the province of Treviso; thus discovering an original Advent “treasure-hunt” reinterpretation by the street artist Manuel Giacometti. Finally, we will move to Emilia-Romagna, where Manno is just one of the many towns and cities where windows are used to dress up for Christmas time and, last but not least, we will stop off in Tuscany and Lazio; where particular Advent countdowns have been set in Rome and San Miniato, respectively.

Have a look at the photo-galleries on the italian version above, thus discovering the Italian windows and buildings just dressed up for Christmas time!

Advent calendars to suit everybody’s fancy…

The traditional Advent Calendar has been turned into many different kind of styles and shapes over time, becaming even 2.0 as a consequence of the pandemic emergency. Now, let’s go browsing the net, thus discovering what kind of virtual and real Advent calendars are just around the corner.

Browsing the Net – Looking for 2.0 Advent Calendars

In fact, Apps as well as Social Networks helped Museums, Municipal Administrations, Cultural Associations, Theatre Schools, Companies, Magazines and bloggers in creating many interesting virtual Advent calendars for 2020 Christmas time, thus ranging from the Arts to literature, from music to craftmanship, from cooking to parfumes, up to even rediscovering good manners and kindness in some way; thus bringing people closer together joining culture, I.T. and entertaining. Something which could have been quite helpful in such a difficult Christmas, especially for children. Hereafter, you will find some links concerning nice examples of 2.0 Advent calendars that have been created for 2020 Christmas, thus having just an idea about how interesting and useful they culd be:

Browsing the Net – Tradition vs Modernity for a Little but Precious  Advent “Threasure Chest”

Notwithstanding the growing on-line/virtual versions’ available, it’s true the same that 2020 Christmas brings with it many real but original ideas; moving from the most iconic to the most creative ones.

In fact, there has been no lack of sweetness indeed, as chocolate and sweets keep on being a hit. However, many different parfumes and flavours have been added over time, thus involving the most various things in it. The most scented coffees, rather than teas, infusions and spices, in fact compete against refined wines, liqueurs and beers, or even appreciated cheese and cured meats for gourmet recipes or organic delicacies as well, but without forgetting glamorous jewels and trendy make-ups, rather than the most gentle beauty products or fascinating parfumes for men and women instead, up to even toys, scale models and funny things for both adults and children that will always win over the most enthusiastic ones; not to be forgotten delicious surprises for our beloved four-legged friends! In a nutshell: nowadays Advent calendars collect all kind of things that make our days enjoyable and heartwarming in some way. However, maybe the most compelling and atmospheric ones are always the same: those little but precious handmade things that give wings to our immagination. Therefore, whatever it will be made of, either wood or thin felt, likewise fabric or wool instead, but even using only simple paper with colours and glue, in fact an Advent calendar turns out to be anything we want; it dipends just on our creativity. It’s enough to think about something and move our hands, like a conductor guiding his orchestra… he moves his wand, and the magic begins; with a timeless melody.

So, now close your eyes and think about something, set your mind to it and start moving your hands… and here is where our little Christmas’ dreams come true.

Merry Christmas to all of you, from FotoArteStile.

For sources and pictures:   please, see Italian version above

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Auguri Alberto

Nel centenario della sua nascita, un piccolo omaggio al grande Alberto Sordi. Tanti auguri Alberto, sarai sempre nei nostri cuori.

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EN. Alberto Sordi: a little but sincere homage in the centenary of his birth. “Happy Birthday Alberto, you’ll be always in our hearts”.

Sindaco per un giorno, Alberto Sordi, mostra Alberto Sordi e la sua Roma

 

Collage di copertina: collage di tre foto scattate dal fotografo Alessia Ambrosi durante la Mostra “Alberto Sordi e la sua Roma”, svoltasi dal 15 febbraio al 31 marzo 2013 presso il Complesso del Vittoriano a Roma. La terza foto del collage riprende, a sua volta, una fotografia del 1975 scattata da Rino Barillari; esposta nella mostra con il titolo “Alberto Sordi al centro di Roma”. Le altre due fotografie del collage riprendono altre fotografie esposte, di cui non è stato possibile reperire il nome dell’autore.

Foto interne:

  • collage di copertina;
  • foto scattata dal fotografo Alessia Ambrosi ad un’altra fotografia esposta nella Mostra Alberto Sordi e la sua Roma”, svoltasi dal 15 febbraio al 31 marzo 2013 presso il Complesso del Vittoriano a Roma. La foto esposta nella mostra, di cui non è stato possibile reperire il nome dell’autore, ritrae Alberto Sordi nel giorno del suo ottantesimo compleanno, il 15 Giugno 2000, nelle veci di Sindaco di Roma per 24 ore indimenticabili.

Australia, distrutta da un’esplosione una grotta sacra aborigena di 46.000 anni fa

(scroll down for English version)

Juukan Gorge, una grotta indigena millenaria ubicata nella regione di Pilbara, l’unica zona nell’Australia Occidentale dove sono stati rinvenuti dei segni di una continua occupazione umana risalenti all’era glaciale, è andata distrutta.

Diversi media ne parlano, dalla Abc al Guadian, dalla BBC alla CNN per dirne alcuni. Si tratta di un sito aborigeno sacro di 46.000 anni fa nel quale, durante scavi archeologici avvenuti nel 2014, sono stati rinvenuti più di 7.000 reperti, tra cui il più antico esempio di strumento in osso risalente a 28.000 anni fa, ed una porzione di una treccia di capelli di 4.000 anni che si ritiene venisse indossata come cintura dagli antenati degli aborigeni locali.

Il colosso minerario Rio Tinto ha ammesso, scusandosi pubblicamente con i custodi locali della terra sacra (il Puutu Kunti Kurrama ed il popolo Pinikura), di aver danneggiato il sito aborigeno effettuando, nelle vicinanze, delle esplosioni in linea con un permesso governativo ottenuto sette anni fa. 

“Il nostro popolo è profondamente turbato e rattristato dalla distruzione di questi rifugi rocciosi e sta soffrendo per la perdita di connessione con i nostri antenati e con la nostra terra”, ha affermato il  presidente della Commissione Terra dei Puutu Kunti Kurrama John Ashburton, come riportato dall’AGI, per poi sottolineare, secondo una citazione riportata dalla Reuter, che: “I siti australiani antichi come questo sono meno di un pugno… non si può sottostimarne l’importanza” .

Secondo quanto riportato dal Guardian Australia, il Ministro degli Affari Aborigeni dell’Australia Occidentale Ben Wyatt ha promesso una riforma delle leggi, rimaste fino ad oggi inalterate dal 1972, e secondo WAtoday anche il Ministro Federale degli Affari Locali Ken Wyatt ha segnalato la necessità di una revisione urgente delle leggi statali e federali per la protezione del patrimonio culturale.

Inoltre, il Presidente dell’UNESCO per la Protezione dei Beni Culturali Peter Stone, su una Radio Australiana (la ABS News PM) ha paragonato la distruzione archeologica nella gola di Juukan a quella della città di Palmira e delle statue dei Buddha di Bamiyan (citazione riportata anche dalla Reuters).

Una grave perdita per il popolo aborigeno, e per l’umanità intera.

Fonti:

Foto di copertina: The view looking north over the Juukan rock shelters in 2013″, CREDIT Puutu Kunti Kurrama And Pinikura Aboriginal Corporation

AGI – Agenzia Italia,  Distrutta da un’esplosione una grotta aborigena vecchia di 46 mila anni

Il Fatto Quotidiano, 1 Giugno 2020, Australia, colosso minerario distrugge sito indigeno sacro che ha 46mila anni poi si scusa: “Errore”

BBC, 31 May, 2020, Mining firm Rio Tinto sorry for destroying Aboriginal caves

CNN,  Angus Watson and Ben Westcott,  June 1, 2020,  Rio Tinto apologizes for blowing up 46,000-year-old sacred indigenous site in Australia’s Pilbara region

WAtoday, Cameron Myles, May 31, 2020,  Rio Tinto knew of 46,000-year-old Pilbara site’s significance ‘as recently as March’, traditional owners say

WAtoday, Nick Toscano and Hamish Hastie, May 29, 2020,  Minister flags law review after Rio blows up 46,000-yr-old Aboriginal site

The Guardian – Australia, Calla Wahlquist, 30 May 2020, Juukan Gorge: Rio Tinto blasting of Aboriginal site prompts calls to change antiquated laws

ABC News, Michelle Stanley and Kelly Gudgeon, 26 May 2020,  Pilbara mining blast confirmed to have destroyed 46,000yo sites of ‘staggering’ significance

ABC News, by Oliver Gordon on PM, Radio, broadcasted on 28 May 2020, Pilbara cave explosion on par with Palmyra – UNESCO Chair

 

ENGLISH VERSION

Australia, blast destroys a 46,000-year-old Aboriginal Sacred Heritage Site

(photographs are visible in the Italian version)

Juukan Gorge, one of Australia’s oldest Aboriginal sites located in Pilbara, which is the only Western Australian Region where evidence of continual human occupation through the last Ice Age have been found, has been unfortunately destroyed.

In 2014, archaeological excavations brought to light more than 7,000 artefacts in those caves, among which there is even the oldest example of bone tool found in Australia; dating back 28,000 years. Besides, a 4,000-year-old plaited hair was also recovered; believed to be part of a hair belt worn by traditional owners.

The anglo-australian mining corporation Rio Tinto comfirmed the blast occurred nearby  but in line with a 7-year-ago government permission, apologising to the Puutu Kunti Kurrama and Pinikura people (PKKP) for the damage occurred. The PKKP are the traditional owners of the site.

“Our people are deeply troubled and saddened by the destruction of these rock shelters and are grieving the loss of connection to our ancestors as well as our land,” said John Ashburton, chair of the Puutu Kunti Kurrama Land Committee; as reported by the ABC news, BBC and Reuters. “There are less than a handful of known Aboriginal sites in Australia that are as old as this one … its importance cannot be underestimated”, said Ashburton as quoted by Reuters.

Therefore, The Guardian Australia reports that the WA Aboriginal affairs minister, Ben Wyatt, has promised to reform the laws; as the Aboriginal Heritage Act 1972 has been relatively unchanged up to now. Besides, WAtoday reports that the Federal Indigenous Affairs Minister Ken Wyatt has flagged an urgent review into state and federal heritage-protection laws. Furthermore, the UNESCO Chair on the Protection of Cultural Property Peter Stone, on ABC News PM Radio, compares the destruction of 46,000-year-old Aboriginal rock shelters in the Pilbara with the destruction of Palmyra and the Bamiyan Buddha statues (quote reported also by Reuters).

The loss of such an important historical site upsets both, aborigens and the whole world.

For sources and pictures: please, see Italian version

L'Arte e la Fotografia, uno sguardo oltre le apparenze